Dipinti e ridipinti a Monta' d'Alba

Lo scorso 21 ottobre ha preso il via, per rimanere aperta fino all’8 gennaio 2023 nella Confraternita di San Michele di Montà d’Alba la Mostra “Dipinti e ridipinti. La giostra delle devozioni. Pale d’altare e religiosità dei laici a Montà d’Alba in Età Moderna”, che espone quattro pale d’altare della vecchia parrocchiale di S. Antonio Abate di ritorno dal restauro.

Promossa da Associazione Montata Fangi, Comune di Montà, Parrocchia di Sant’Antonio abate ed Ecomuseo delle Rocche del Roero, l’esposizione intende proseguire il percorso di restauro e restituzione del consistente patrimonio pittorico proveniente dalla storica chiesa montatese, avviato nel 2020 con una prima tranche di recupero delle 16 grandi tele dedicate alla Via Crucis di Vittorio Amedeo Rapous, poi esposte nella mostra “Dell’eccellente mano del signor Raposo.”
Il progetto, nato anche come sperimentazione di un approccio “ecomuseale” al patrimonio artistico, ovvero incentrato sulla comunità che lo ospita, affinché se ne riappropri, lo conosca e senta suo, ne abbia dunque cura e lo valorizzi, compie un nuovo importante passo, con il recupero di quattro ulteriori pale d’altare.

Una di metà Seicento, di Giovanni Antonio de Cruce; le restanti della seconda metà del Settecento: due riferite a Pietro Paolo Operti; una, attestata, di Vittorio Amedeo Rapous, esposta nella precedente mostra in condizioni critiche, nell’attesa del recupero.
Ma, a sorpresa, la fase di restauro curata dalla Nicola-Ilengo Restauri di Asti, ne ha individuata una quinta, secentesca, svelata sotto uno dei dipinti dell’Operti. Una singolarità restituita nell’esposizione, che oltre a due dei maggiori artisti del Settecento piemontese, propone una seconda opera di quel De Cruce o Croci del quale si conosceva sinora soltanto la “S. Barbara” della Confraternita dei Battuti Neri di Bra.

Insieme agli aspetti artistici la Mostra racconta un altro tema emerso dalla ricerca intorno a queste immagini: la grande vitalità della religiosità dei laici in un borgo d’età moderna e la geografia celeste di riferimento. Di questa ricchezza cultuale in continua ridefinizione, di questa “giostra delle devozioni”, la Mostra documenta per quanto è stato possibile il secolare sviluppo per ogni altare, per ogni pala. Al visitatore l’avvertenza che si tratta di uno spaccato, che la realtà era decisamente più vasta, le devozioni e le compagnie decisamente più numerose.

Il progetto, sotto la direzione scientifica di Liliana Rey Varela della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo e del prof. Giuseppe Dardanello, dell’Università di Torino, ha potuto contare sulla collaborazione del MUDI Museo Diocesano di Alba. Coordinata nell’organizzazione dall’Ecomuseo delle Rocche del Roero, la Mostra è patrocinata da Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, Ente Fiera Internazionale Tartufo Bianco d’Alba e dall’Associazione Valorizzazione Roero. La realizzazione è dovuta al sostegno di  Fondazioni CRC,  Fondazioni CRT, Banca d’Alba e ai contributi delle aziende Iride, Simplast Group, Cauda Strade, Dal Trifulè, Alma.

Le opere sono state restaurate da Pier Franco Nicola con la collaborazione di Roberto Ilengo e Bianca Ferrarato.

Il progetto di allestimento è dello STUDIOCANTONO+VALSANIA, i video e le sonorizzazioni di Alessandro Cocito (Legovideo, Torino).

Per maggiori informazioni: Confraternita di San Michele - P.za San Michele - Montà d'Alba (Cn).
Apertura dal 21 ottobre 2022 all'8 gennaio 2023:
Venerdì h.15-18
Sabato e domenica h. 9.30 – 12.30 / 15-18

Ingresso libero.

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