Sabato 31 Ottobre un TRIPLO APPUNTAMENTO eccezionale per godersi uno stupendo viaggio alla scoperta della pittura del Barocco Piemontese, a Guarene e Montà d’Alba, a cura di Sentieri dei Frescanti, Associazione Colline e Culture, Ecomuseo delle Rocche del Roero.
OPEN DAY ad ingresso libero.
OPEN DAY Mostra "DELL'ECCELLENTE MANO DEL SIGNOR RAPOSO" a Montà d'Alba (h. 10-13 e 15-19), per ammirare un Sant’Antonio fresco di restauro e altre 15 tele montatesi del pittore di corte Vittorio Amedeo Rapous;
OPEN DAY Chiesa di San Michele a Guarene (h 10.30-12.30 e 15-18), la più antica di Guarene e gioiello dell’architettura barocca, aperta in via straordinaria per presentare la pala d'altare con il "Miracolo di San Vincenzo Ferrer" e il suo bozzetto, ritornati a Guarene dopo il restauro del laboratorio Cesare Pagliero, realizzato grazie alla Fondazione CRC e alla Compagnia di San Paolo.
OPEN DAY all’Oratorio della SS. Annunziata a Guarene (h 15-18) ed ai suoi pregevoli affreschi barocchi, architetture vertiginose, trompe l’oeil con giochi di prospettive e preziose decorazioni.
INFO OPEN DAY GUARENE: https://www.sentierideifrescanti.it/.../open-day-ss.../
INFO MOSTRA MONTÁ: https://www.comune.monta.cn.it/raposo/
INGRESSO LIBERO
QUANDO
Sabato 31 Ottobre 2020.
- Guarene (Annunziata): h 15-18
• Guarene (San Michele): h 10.30-12-30 e 15-18
• Montà d'Alba: h 10-13 e 15-19
DOVE
- Oratorio della Confraternita della SS. Annunziata, Piazza Santissima Annunziata, 12050 Guarene (CN)
- Chiesa di San Michele, via IV Novembre 24, 12050 Guarene (CN)
- Confraternita di San Michele, Piazza San Michele, Montà d'Alba (CN)
APPROFONDIMENTI:
GLI AFFRESCHI DELL’ANNUNZIATA DI GUARENE
Lo splendido Oratorio della Confraternita della SS. Annunziata di Guarene è un pregevolissimo esempio di architettura sacra piemontese del primo Settecento in stile Barocco: fu ricostruito tra il 1699 ed il 1713 su progetto del conte Architetto Francesco Rachis di Carpeneto.
Alzando lo sguardo e ammirando la volta a cupola restiamo quasi senza fiato, colpiti dall’intensa maestosità degli affreschi e delle prospettive, in grado di dilatare lo spazio e proiettarci verso il cielo.
LA CHIESA DI SAN MICHELE DI GUARENE
La chiesa di San Michele è collocata in uno degli incroci principali del nucleo storico di Guarene e rappresenta l’edificio religioso più antico del paese, citato nei documenti già dal 1379; la facciata attuale è il risultato di un restauro del 1868, caratterizzato dal posizionamento delle due statue di Sant’Antonio Abate, sulla sinistra, e San Vincenzo Ferrer, a destra, titolari entrambi di un altare all’interno. Il terzo altare presente, oltre a quello maggiore, è intitolato all’Angelo Custode. Il campanile è stato realizzato nel 1890.
L’edificio attuale ha visto negli ultimi due anni importanti investimenti volti al recupero strutturale dell’edificio che versava in gravi condizioni di conservazione, compromettendone in modo significativo la salvaguardia nonché il decoro.
Attualmente la chiesa è di nuovo in sicurezza ma internamente saranno necessari interventi di pulizia e recupero dello strato pittorico..
Il progetto "Ansema per San Michele" intende riavvicinare la comunità alla fruizione della chiesa ed è partito con l’intervento di restauro sulla tela che rappresenta il “Miracolo di San Vincenzo Ferrer” e relativo bozzetto (caso di ritrovamento molto raro!) della seconda metà XVIII secolo, a cura del laboratorio di restauro “Cesare Pagliero” di Savigliano.
MOSTRA “DELL’ECCELLENTE MANO DEL SIGNOR RAPOSO” a MONTA’ D’ALBA
Un Sant’Antonio fresco di restauro e altre 15 tele montatesi del pittore di corte Vittorio Amedeo Rapous (1729 - 1800), da scoprire nella Mostra allestita nella Confraternita di San Michele a Montà d’Alba (CN).
L’esposizione vuole restituire il ventennale rapporto con Montà (1774 – 1795) di Vittorio Amedeo Rapous, pittore di figura al servizio regio e artista tra i maggiori del Settecento piemontese. Accademico ed erede della tradizione espressiva di Claudio Francesco Beaumont, di cui fu allievo presso la scuola di disegno a Torino, a partire dagli anni ’70 il Rapous da referente dello stile rocaille evolve verso il neoclassicismo.
Le 16 grandi tele in mostra documentano questo percorso artistico.