Liberi di pensare nell'era dell'intelligenza artificiale

Un saggio di uno dei tanti amici di Altritasti, Sergio Motolese, che ci auguriamo di poter ospitare ad Asti nei prossimi mesi non appena sarà esaurita l'emergenza da Covid-19...

La tecnologia digitale si auto-celebra volentieri e gode di una grande considerazione da parte della maggioranza delle persone perché gli effetti nocivi che essa produce sull'essere umano, sugli altri esseri viventi, sulla natura e l'ambiente, vengono taciuti o minimizzati, a causa degli enormi interessi economici che la controllano.
La prima parte di questo libro si propone di svolgere una riflessione più accurata e completa su tali effetti, presentando anche l'altro lato di questa medaglia.
Nella seconda parte verrà illustrato un processo possibile e attuabile di trasformazione dell'attuale scienza materialistica, unilaterale e sempre più dogmatica, non più guida ma succube della tecnologia stessa, per riportarla al servizio dell'innalzamento della natura umana in tutti i suoi aspetti, materiali, ideali e spirituali.
Ogni vera rivoluzione nasce da intuizioni e pensieri di alto contenuto morale, i quali possono indurre la trasformazione dell'esistente (non la sua distruzione) attraverso quella di sé stessi.
La condizione essenziale per rendere possibile questa evoluzione è quella di restare liberi di pensare. Non è una condizione naturale, data una volta per tutte. Nell'epoca dell'intelligenza artificiale, ancor più che in quelle precedenti, essa dovrà essere sempre conquistata, mantenuta e riconquistata attraverso scelte e azioni consapevoli.

Prefazione dell'autore
La tecnologia digitale si auto-celebra volentieri e gode di una grande considerazione da parte della maggioranza delle persone perché gli effetti nocivi che essa produce sull'essere umano, sugli altri esseri viventi, sulla natura e l'ambiente, vengono taciuti o minimizzati, a causa degli enormi interessi economici che la controllano.
La prima parte di questo libro si propone di svolgere una riflessione più accurata e completa su tali effetti, presentando anche l'altro lato di questa medaglia.
Nella seconda parte verrà illustrato un processo possibile e attuabile di trasformazione dell'attuale  scienza materialistica, unilaterale e sempre più dogmatica, non più guida ma succube della tecnologia stessa, per riportarla al servizio dell'innalzamento della natura umana in tutti i suoi aspetti: materiali, ideali e spirituali

Sono consapevole del fatto che alcuni pensieri qui esposti, soprattutto nella seconda parte del libro, possono indurre reazioni di dissenso, di incredulità, e anche giudizi di non scientificità, soprattutto da parte di coloro che conferiscono all'attuale concezione scientifica un'autorità indiscussa. Anche chi ritiene la tecnologia digitale una risorsa indispensabile per il benessere dell'umanità potrà essere portato a sottovalutare o rifiutare le riflessioni proposte.

Coloro che avranno la pazienza di procrastinare il giudizio, potranno forse fare l'esperienza di rilevare che invece proprio attraverso tali pensieri, col passare dei giorni e delle settimane, molti avvenimenti della propria quotidianità e del mondo diverranno all'improvviso più chiari da decifrare, più facili da interpretare, e la realtà acquisterà così un contenuto più profondo, una dimensione e uno spessore più ampi e completi, più soddisfacenti.

Conosco la difficoltà di introdurre pensieri che talora scuotono le fondamenta dei propri convincimenti più profondi. Prima di aver conosciuto e approfondito per parecchi anni l'opera di Rudolf Steiner, anch'io sarei forse stato scettico o critico rispetto alle tesi qui presentate.

Ma conosco anche la sensazione di profondo appagamento che deriva dal riuscire ad ampliare settori che si ritenevano insondabili, ambiti che parevano inconoscibili, e di poterlo realizzare attraverso una conoscenza che per rigore, precisione e profondità può essere a buon diritto definita scientifico-spirituale, termine questo che ne unisce due a torto ritenuti opposti.
Queste conoscenze sono accessibili a chiunque sia disponibile a misurarsi col rendere la propria attività pensante più viva, fluida, sciolta dai lacci del meccanicismo e dell'intellettualismo che la visione materialistica unilaterale induce. Senza di esse non saprei proprio quale futuro consegnare ai miei nipoti.

Questa via di conoscenza è osteggiata, talora con sorrisi di compatimento, altre volte con atti autoritari, quasi sempre attraverso il tentativo di un suo oscuramento. Tutto ciò è la miglior dimostrazione della necessità della sua diffusione.

Ogni vera rivoluzione nasce da intuizioni e pensieri di alto contenuto morale, i quali possono indurre la trasformazione dell'esistente (non la sua distruzione) attraverso quella di sé stessi.

La condizione essenziale per rendere possibile questa evoluzione è quella di restare liberi di pensare. Non è una condizione naturale, data una volta per tutte. Nell'epoca dell'intelligenza artificiale, ancor più che in quelle precedenti, essa dovrà essere sempre conquistata, mantenuta e riconquistata attraverso scelte e azioni consapevoli.

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