Dicembre si conferma un mese triste per le espressioni di cittadinanza attiva astigiane. Lo scorso anno un incidente stradale ci aveva improvvisamente portato via Giuseppe Ratti, pochi giorni fa un altrettanto improvviso infarto ha stroncato Emilio Giribaldi, che tutti noi conoscevamo per il suo ruolo di giudice e per aver guidato nel 2006 la vittoriosa campagna astigiana per il referendum che respinse la riforma della seconda parte della Costituzione italiana e che, per molti anni, ha diretto le attività del Comitato per la Costituzione astigiano.
Giribaldi aveva ricoperto il ruolo di vicepresidente del Tribunale di Asti, poi presidente del tribunale di Casale e Procuratore a Tortona ed era tornato ad Asti come capo della Pretura per poi diventare presidente della prima sezione penale della Corte d’Appello. Guidò processi complessi come quello sulle infiltrazioni mafiose a Bardonecchia, giudicò e condannò imputati eccellenti quali il futuro parlamentare Marcello dell’Utri. Concluse la carriera nel 2000, presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione.
I suoi consigli tecnico-giuridici sono sempre stati molto utili ai Movimenti astigiani per inquadrare in modo equilibrato e concreto le critiche a progetti o proposte inadatte: ci mancheranno.
E ci mancherà la sua asciutta complicità morale: addio Emilio. O, forse, solo arrivederci ...