Intitolazione della Ex-Sala consiliare di Asti a Felice Platone

Preso atto della documentazione del ruolo svolto dal sindaco di Asti Felice Platone (1945-1951) a capo della prima amministrazione eletta democraticamente nel difficile periodo del dopoguerra, contenuta nel volume di Laurana Lajolo “Felice Platone: il sindaco della Liberazione. L’attività amministrativa ad Asti dal 1945 al 1951”, edito dall’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea (2014), su proposta di Angelo Corvonato, già consigliere comunale, e primo firmatario Livio Musso, è iniziata una raccolta di firme per intitolare, nel 70mo anniversario della Liberazione, della ex Sala consigliare di Palazzo civico di Asti a Felice Platone. Hanno già firmato molti cittadini e tutti gli ex Sindaci della città GugIielmo Berzano, Gian Piero Vigna, Giorgio Galvagno, Alberto Bianchino, Luigi Florio, Vittorio Voglino.

I cittadini interessati a sostenere l'iniziativa possono sottoscrivere la petizione disponibile anche presso l'URP (Ufficio Relazioni col Pubblico) del Comune di Asti aperto col seguente orario: da lunedì a venerdì dalle ore 9 – 12 e martedì e giovedì anche 15.30 – 17.30.

Felice Platone, che partecipò alla Resistenza come componente del Comitato di Liberazione provinciale, fu nominato primo sindaco nel 1945 e eletto nel 1946 nelle prime consultazioni amministrative a suffragio universale. Portatore di un disegno organico di riassetto della città e di valorizzazione delle sue tradizioni culturali, caratterizzò il suo mandato amministrativo nel superare i gravi problemi del periodo postbellico con interventi a favore delle classi meno abbienti nel campo sanitario, assistenziale, scolastico, delle opere pubbliche, dell’approvvigionamento di beni di prima necessità. Quando la città fu colpita dall’alluvione del 1948, mise immediatamente in atto gli interventi di emergenza, coordinando le molteplici attività di solidarietà di privati e di associazioni, e fece approvare dal Consiglio comunale il piano di risanamento del rione di S. Rocco. Dedicò un’attenzione particolare alle istituzioni culturali e alle celebrazioni del bicentenario della nascita di Vittorio Alfieri (1949), convinto che Asti avrebbe dovuto occupare, nel nome del trageda cantore della libertà, un posto rilevante in campo nazionale e internazionale.

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