La rilevazione trimestrale condotta dall'Unioncamere segnala un sensibile calo del numero di imprese nel nostro Paese e la crescente chiusura di molte di esse. Si sono infatti registrate meno iscrizioni (120.278) e più cessazioni di attività (146.368) nel periodo gennaio/marzo 2012.
Rapportando il dato al medesimo periodo del 2011, si nota un calo di oltre 5 mila unità tra le imprese iscritte ed un aumento di oltre 12 mila unità tra quelle che hanno chiuso i battenti: il triplo rispetto al gennaio/marzo 2011.
L'indagine di Unioncamere evidenzia come l'agricoltura risulti il settore che ha maggiormente risentito della crisi.
Ben 13.335, su 26.090 delle unità in saldo negativo, infatti, sono imprese agricole. Un dato che purtroppo conferma una tendenza in atto ormai da troppi anni e che si accompagna con un'altra evidenza allarmante: la riduzione di superficie agricola (SAU).
Come evidenziato anche dal ministro dell'Agricoltura Mario Catania in occasione della presentazione dell'Inventario nazionale delle Foreste, negli ultimi 20 anni l'Italia ha fatto registrare una forte regressione della superficie agricola, pari a 12 milioni di ettari circa.
Meno aziende agricole, dunque, e meno terre lavorate. In un Paese che già oggi registra un saldo negativo tra produzione alimentare e consumo interno: se dovessimo sfamarci con gli ortaggi prodotti in Italia, saremmo già in piena carestia ...