Si intitola “Salviamo il paesaggio!”, l'ultimo libro di “Altreconomia”, un manuale pratico per passare all'azione, fondare un comitato e difendere l’Italia dal cemento in formato tascabile. Scritto da Luca Martinelli, già autore de “Le conseguenze del cemento”, per “Altreconomia Edizioni”, che è tra l'altro tra i promotori del Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio.
Il libro fa parte della collana “Io lo so fare”, e nasce con l'obiettivo di fornire strumenti sia attraverso un'analisi della normativa relativa all'accesso agli atti e alla partecipazione che presentando numerose esperienze di opposizione narrando le vicende e le “modalità di opposizione” di singoli comitati.
Una parte del libro -che si chiude con un'intervista ad Alessandro Mortarino, che spiega la campagna “Salviamo il paesaggio!”- è infine dedicata alle storie di quelle amministrazioni che hanno scelto di “(non) fare” ...
Si è scelto un prezzo di copertina basso (4 euro, per 104 pagine), e di proporlo a tutti i comitati a condizioni particolari, perché possa essere utilizzato anche come strumento di autofinanziamento per le attività della campagna “Salviamo il paesaggio!”:
- per ordini da 25 copie a 49 copie, 30% di sconto sul prezzo di copertina (2,8 euro per copia; 1,2 euro di margine);
- per ordini dalle 50 copie in su, 50% di sconto sul prezzo di copertina (2 euro per copia; 2 euro di margine);
- per gli ordini inferiori ai 100 euro, al netto dello sconto, è a carico del ricevente un costo di spedizione di 4 euro.
Il libro - che in quarta di copertina invita ad aderire al Forum italiano del movimenti per la terra e il paesaggio, con tanto di logo - verrà in ogni caso distribuito tramite le librerie, le botteghe di commercio equo e attraverso il sito di Altreconomia.
La prefazione è di Carlin Petrini, di Slow Food, che ha scritto: “Questo libro si rivela un altro strumento indispensabile per orientare la nostra azione, per renderla consapevole e competente. Ci richiama alle nostre responsabilità ma ci indica anche degli strumenti per fare pressione, per agire concretamente, sia a livello locale sia a livello nazionale. Fermare il cemento e il consumo di suolo fertile deve diventare una delle priorità di un Paese che si voglia chiamare civile; lo scempio è andato troppo avanti senza nessun freno, è ora di porre un limite, più in generale di riprendere coscienza dei limiti”.
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