17 Associazioni interpellano il Ministro Cingolani per il motocross a Castagnole Monferrato

Con un articolato documento è stato formalmente richiesto a Roberto Cingolani, Ministro per la Transizione Ecologica, di valutare ed intervenire nella procedura autorizzativa per il progetto, presentato dalla società Monferrato srl, per la realizzazione di un impianto da motocross in località Valenzani di Castagnole Monferrato...

Questo il testo del documento inviato:

Prof. Roberto CINGOLANI
Ministro per la Transizione Ecologica

Oggetto: realizzazione impianto motocross su terreni boscati.

Egr sig. Ministro,
Castagnole Monferrato è un Comune che si trova a nord di Asti; conta poco più di 1000 abitanti ed è noto soprattutto per la produzione del “Ruchè”, un nobile vino ottenuto da un vitigno antico e solo di recente rivalorizzato. L’ambiente è ancora in parte naturale, laddove estese formazioni boschive si alternano a campi coltivati.

Ormai da più di 5 anni una pesante minaccia grava sull’integrità ambientale della zona. In località Valle Randolo è infatti prevista la costruzione di un grande impianto per la pratica, anche a livello agonistico, del motocross, il quale prevede la realizzazione di due piste, una di prima categoria (gare internazionali) e una di seconda, per un totale di circa 14 ettari, cui bisogna aggiungere le aree per parcheggi e servizi. L’impianto non sorgerà su aree degradate, come sarebbe logico ipotizzare, bensì quasi interamente su formazioni boschive.

Le autorità locali sono favorevoli all’iniziativa, gli Enti regionali e provinciali sembrano dare un’interpretazione molto permissiva dei rispettivi piani paesaggistici, per cui la concessione dei relativi permessi appare scontata.

Ci permettiamo sottoporre alla Sua attenzione l’assurdità del progetto. In Piemonte esistono già 29 piste da motocross, per cui la domanda di questo tipo di impianti pare sufficientemente esaudita: uno di questi, addirittura, la cui apertura è prevista nei prossimi mesi, si trova a Felizzano, a solamente una dozzina di chilometri da Castagnole Monferrato.

Le problematiche legate alla realizzazione dell’impianto di cui sopra sono numerose:

dall’accresciuto volume di traffico in un’area dove la rete stradale non appare adeguatamente attrezzata all’emissione di rumori e polveri, dal negativo impatto sulla viabilità escursionistica esistente alla devastazione di un paesaggio pregevole e fortemente attrattivo per un turismo di qualità, alle pesanti conseguenze sulle forme di vita selvatiche presenti nell’area.
Ma è soprattutto sull’aspetto più squisitamente ambientale che ci permettiamo richiamare la Sua attenzione.

Come detto, il progetto prevede la trasformazione di oltre 15 ettari, oggi prevalentemente a bosco, producendo un danno irreparabile nella valle e nelle zone limitrofe.
Ci sembra paradossale che in un periodo in cui tutti quanto esprimono forti preoccupazioni per la drammatica riduzione della biodiversità e il cambiamento climatico di cui siamo attoniti testimoni, si possano ipotizzare interventi di questo tipo. È evidente come la misura più semplice, convincente ed efficace per ridurre la concentrazione di CO 2 in atmosfera sia la fissazione ad opera degli organismi vegetali. E difatti, a parole, tutti si dichiarano fermamente convinti su questa
inderogabile esigenza. Poi, però, non sempre alle buone intenzioni segue un analogo impegno concreto.

L’esempio di Castagnole Monferrato è lampante: la distruzione, o comunque la degradazione, di oltre quindici ettari di bosco, unita alle emissioni climalteranti di mezzi a motore che circoleranno in uno spazio relativamente ristretto, non potrà che peggiorare una situazione già oggi gravissima e per la quale non possiamo più permetterci alcun ritardo nell’adozione di pratiche curative. Non è questa la transizione ecologica che tutti noi auspichiamo.

Ci rivolgiamo pertanto a Lei, signor Ministro, nella speranza che un Suo intervento possa evitare questo ulteriore e gratuito scempio all’ambiente naturale del nostro Paese.

Siamo a disposizione per fornire a Lei e agli Uffici competenti del Ministero da Lei diretto qualunque ulteriore informazione e/o precisazione.

Sottoscrivono questa richiesta:

Pro Natura Piemonte (Il Presidente, Mario Cavargna)
SOS Gaia (La Presidente, Rosalba Nattero)
Comitato per il Territorio delle Quattro Province (Il coordinatore, Beppe Raggi)
Forum Salviamo il Paesaggio (Il referente, Alessandro Mortarino)
Terra, Boschi, Gente e Memorie (Il Presidente, Franco Correggia)
OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali, Il Presidente Massimo Comparotto)
Movimento Stop al Consumo di Territorio Astigiano (Il referente, Alessandro Mortarino)
Mountain Wilderness (Il referente regionale, Luigi Cucut)
Associazione Altritasti (Il referente, Alessandro Mortarino)
Italia Nostra, Consiglio Regionale del Piemonte (La Presidente, Adriana My)
Gruppo d'Intervento Giuridico - Sezione di Asti (Il referente, Alessandro Mortarino)
LIPU (Sezioni di Torino, Asti, Biella e Vercelli, Ricardo Ferrari)
ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali, sezione di Torino, Il Presidente, Marco Bravi)
Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano (Il Presidente, Marco De Vecchi)
Asticambia (I referenti Daniele Allara e Gianfranco Miroglio)
LAC Piemonte (Lega per l’Abolizione della Caccia, il Presidente. Mauro Cavagliato)
Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta (Il Presidente, Giorgio Prino)

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