di Gino Scarsi.
Un appello agli amministratori e alla comunità albese.
Su Gazzetta del 4 febbraio leggiamo con grande interesse l’intervento dei fratelli Cavallotto e altri proprietari, che chiedono, con sensate considerazioni, di far tornare agricoli circa 80.000 metri quadri di terreni destinati ad ospitare un polo commerciale, ville, una rotatoria e un po' di verde pubblico, Il tutto in zona Mussotto. A giustificare la loro richiesta, il notevole esborso per il pagamento dell’IMU reiterato per i diciotto anni, da quando l’area è stata inserita nel piano regolatore da parte della giunta Rossetto, nelle previsioni per Alba di arrivare ai 40.000 abitanti...
Per questi oneri, In questi diciotto anni i proprietari dei terreni si sono ritrovati a sborsare 440.000 euro. I fratelli Cavallotto e i vari proprietari, non recriminano affatto sulla scelta complessiva in sé, che allora ritennero interessante, ma constatano che non vi sia più alcun interesse da parte dei finanziatori-costruttori a investire in questa area, i motivi addotti sono: mercato in crisi, oneri di costruzione alti, una linea di tubazioni invasiva della SNAM realizzata sui terreni, la popolazione cittadina che non è cresciuta e che rivela anzi una tendenza a diminuire.
Questi i motivi della richiesta da parte loro; di fatto la situazione così determinata può offrire le migliori condizioni agli amministratori per una giusta scelta, e cioè far ritornare agricoli e senza sotterfugi nascosti quegli otto ettari di terreno.
Per tutti coloro che hanno maturato la coscienza di vivere una drammatica crisi ambientale dovuta al riscaldamento climatico, questa sarebbe una scelta ottima, concreta e praticamente senza costi, che anzi porterebbe solo notevoli vantaggi ecologici.
Ci spieghiamo in breve: è vero che il Comune perderebbe 25.000 euro annui di IMU, ma ne guadagnerebbe ben di più per i servizi ecosistemici forniti e mantenuti dai terreni non cementificati; questi servizi sono stati quantificati dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) e sono undici; ne citiamo solo alcuni: ogni ettaro annualmente assorbe 90 tonnellate di carbonio, drena tre milioni e 700.000 litri di acqua, garantisce impollinazione e contrasta le isole di calore, regola il regime idrologico, garantisce habitat.
Il tutto per un beneficio di 80.000 euro in media annui per ciascun ettaro di suolo non cementificato, in totale il beneficio ricevuto dagli otto ettari è di 640.000 euro l’anno. (Cifra che, ovviamente, peserebbe sul bilancio ambientale della comunità per tutti gli anni successivi, in caso contrario di coperture del suolo).
Il nostro accorato appello è dunque rivolto al Sindaco e agli amministratori albesi di maggioranza e opposizione, perché scelgano in consiglio comunale di cambiare la destinazione d’uso degli otto ettari del Mussotto, restituendoli all’uso agricolo e ridando compensazione e respiro di sollievo ad un area purtroppo con una elevata percentuale di consumo di suolo (al netto però dell’escamotage di spostare l’area lottizzata in un'altra zona.)
Con la speranza che anche i cittadini “normali ”, pensando al futuro delle prossime generazioni, si coinvolgano in scelte per il territorio funzionali alle attuali emergenze, abbandonando l’approccio meramente economico e utilitaristico.
Gino Scarsi per il Forum Salviamo il Paesaggio di Langa e Roero