Continua lo sciopero della fame per i platani, emblema della tutela dell'ambiente

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A cura del direttivo di SEquS – Asti.

Siamo giunti all'ottavo giorno di sciopero della fame contro il taglio dei sette platani di Corso Savona. Nonostante la nostra presenza quotidiana, alle ore 11 del mattino, davanti all’ingresso di Palazzo Mandela, nessun rappresentante della giunta si è fermato ad ascoltare le ragioni del nostro gesto...

L’assessora Morra, anziché favorire un dialogo costruttivo con la cittadinanza, sembra preferire imporre la propria visione con atteggiamento autoritario. Parla di un “bicchiere mezzo pieno”, ma noi di SEquS quel bicchiere non lo vediamo nemmeno.

Ricordiamo che il Regolamento del Verde Pubblico, redatto con la collaborazione di decine di associazioni ambientaliste e con tutti gli Ordini Professionali della provincia, giace ancora in sospeso. Nonostante i numerosi proclami dell’assessora Morra, il documento non è mai stato portato in Commissione Ambiente.
Questo atteggiamento dimostra la volontà di muoversi senza vincoli, evitando il confronto su principi ideologici fondamentali.

L’assenza di trasparenza nelle politiche ambientali e il mancato rispetto delle regole democratiche contribuiscono a un crescente distacco tra amministrazione e cittadini. La tutela della vita, vegetale e no, dovrebbe essere una priorità.
I sette platani di Asti sono diventati il simbolo della lotta ecologista contro l’antropocentrismo imposto da un sistema consumistico, guidato dalle lobby e, in questo caso specifico, dall’industria alimentare tedesca.

Per questo, erigiamo i sette platani a emblema della resistenza contro la distruzione indiscriminata dell’ambiente. Invitiamo tutte le associazioni ambientaliste a unirsi a noi di SEquS in questa battaglia, amplificando il nostro messaggio e ponendo fine a questa “strage degli innocenti”.

Il direttivo di SEquS – Asti
Elena Pavarino, Giuseppe Sammatrice, Patrizia Montafia, Mara Piazzolla, Sabrina Mossetto

QUI GLI ULTIMI COMUNICATI DELLE PERSONE COINVOLTE NEL DIGIUNO:

Asti, 31 marzo 2025. Siamo giunti all’ottavo giorno di sciopero della fame contro il taglio dei sette platani di Corso Savona.
Accogliamo con piacere la solidarietà espressa dai tre comitati torinesi: Salviamo il Meisino, Salviamo gli alberi di Corso Belgio e Comitato Salviamo la Pellerina.
Chiediamo alla giunta comunale di Asti l'apertura di un tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte, includendo:

- I Platani di Corso Savona, rappresentati dai sottoscritti;
- Il Presidente di SEquS – Sostenibilità, Equità, Solidarietà, Maurizio Pallante, esecutore dell’esposto denuncia;
-  Un rappresentante dei Carabinieri Forestali;
- Uno o più dirigenti decisori della società Lidl Italia Srl;
- Due rappresentanti dell’opposizione in Consiglio Comunale;
- Gli organi di stampa.

L’obiettivo è trovare insieme una soluzione tecnica da adottare come variante al progetto della Lidl, approvato dalla prima Giunta Rasero, per evitare un ulteriore inasprimento della protesta.
Non è necessario chiedere fondi per combattere i cambiamenti climatici: basterebbe il buon senso.
L'Assessore all’Ambiente, anziché eludere il problema, avrebbe potuto esprimere parole concilianti e riconoscere che questi sette platani rappresentano un bene prezioso nella lotta ai cambiamenti climatici e, per questo, non devono essere abbattuti.

Asti, 1° aprile 2025. Da questo momento, lo sciopero della fame si conclude.
Ringraziamo i Comitati ambientalisti Torinesi: Salviamo il Meisino, Salviamo gli alberi di corso Belgio e Salviamo la Pellerina che oggi hanno mostrato con la loro presenza, solidarietà e amicizia.
Abbiamo ottenuto un forte impatto mediatico, ma restiamo sconcertati dall’indifferenza degli astigiani. Di fronte a un’emergenza climatica sempre più grave, nessuno ha mosso un dito per difendere i platani destinati all’abbattimento, alberi fondamentali nella lotta all’inquinamento.
Ancora più sconcertante è l’atteggiamento della giunta comunale: nessun confronto, nessun dialogo, neppure un semplice gesto di attenzione verso i sit-in quotidiani davanti al Comune. L’arroganza e il silenzio di chi dovrebbe rappresentare i cittadini sono inaccettabili.
Siamo delusi, ma non ci arrendiamo. La nostra battaglia proseguirà con ancora maggiore determinazione e visibilità. Confidiamo nella giustizia e nel rispetto delle leggi, e denunceremo con forza chi, invece di dare il buon esempio, si piega alle lobby e si mostra duro solo con i più deboli.