Il servizio emergenza 112 è in piena emergenza...

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Lettera aperta scritta da alcune persone che operano nella Centrale Unica di Risposta 112 di Saluzzo e inviata alla Consigliera Regionale Giulia Marro.

Siamo un gruppo di operatori e operatrici che da anni lavorano alla Centrale Unica di Risposta NUE 1.1.2 di Saluzzo. Ci rivolgiamo alla Sua attenzione e a quella della cittadinanza in quanto siamo molto preoccupati di non riuscire più a fornire un servizio di qualità per la gestione delle chiamate di emergenza a causa della situazione critica in cui versiamo...

Le siamo molto grati per l'interesse e la professionalità con cui si sta occupando della nostra situazione e vorremmo fornire il nostro punto di vista.
Sin dalla nascita della Centrale di Saluzzo nel gennaio 2017, abbiamo sempre svolto con passione e dedizione il nostro lavoro dimostrando una costante affidabilità e spirito di sacrificio. Ne sono esempio i numerosi rientri da riposi e ferie, la disponibilità allo svolgimento dei turni da dodici ore, la permanenza in sala durante eventi di iperafflusso, la copertura dei turni dei colleghi di Grugliasco nei momenti di difficoltà e la partecipazione costante a progetti fuori dall’orario lavorativo.

Abbiamo incrementato e affinato le nostre competenze anno dopo anno per poter fornire un servizio alla cittadinanza efficiente e completo. A partire da luglio 2021 la Centrale Unica di Risposta 1.1.2 di Saluzzo, infatti, diventa l’unica Centrale sul territorio nazionale abilitata a ricevere e gestire le chiamate degli utenti Sordi provenienti da tutta Italia e a decorrere da marzo 2023 risulta essere l’unica Centrale 1.1.2 italiana che riceve e gestisce le chiamate di soccorso satellitari provenienti dal sistema SOS Satellite Apple.
A questa specializzazione, con conseguente aumento del carico di lavoro, non è mai seguito un riconoscimento professionale né economico da parte dell’azienda AMOS S.C.R.L.
Oltre a questo noi operatori e operatrici ci siamo dovuto caricare la responsabilità della risoluzione di numerose situazioni critiche come ad esempio quella verificatasi nell’estate del 2023, che era stata anticipatamente prevista e denunciata al Coordinamento e alla Direzione e che non avevamo contribuito a creare. In quell’occasione, infatti, a causa della reiterata carenza di personale, ci siamo ritrovati nella condizione di dover scegliere tra la prospettiva di rinunciare alle ferie estive mantenendo la turnazione da otto ore e quella di salvaguardare le ferie nostre e dei colleghi svolgendo i turni da dodici ore per tutta la durata del periodo estivo. Questo aut aut, o per meglio chiamarlo ricatto emotivo, ha avuto come diretta conseguenza un notevole aumento dello stress e della stanchezza, una forte tensione emotiva all’interno del gruppo di lavoro, una netta riduzione della qualità di vita e del tempo a disposizione fuori dal contesto lavorativo (per altro già esiguo) e soprattutto la preoccupazione di non riuscire a fornire un servizio di qualità per la gestione delle chiamate di emergenza dei cittadini.

Il lavoro di operatore della CUR 1.1.2 oltre alle competenze tecniche, richiede infatti anche una costante e inalterata attenzione durante l’intero turno lavorativo; pertanto questa situazione e l’ingente aumento del carico di lavoro hanno innescato sentimenti di paura e ansia di non riuscire a fornire alle persone al telefono la giusta attenzione e professionalità che meritano.
Considerevole è stato anche l’incremento delle assenze per malattia, tuttora in essere, che ha condotto a turni con numerose postazioni vuote, gravando sulle spalle dei presenti la redistribuzione delle chiamate.

Questa situazione è rimasta da allora inalterata anzi vi è stata, se possibile, una recrudescenza.
Altissimo è il numero degli abbandoni. Come ha evidenziato giustamente Lei, più di cento persone si sono licenziate negli anni. Come può, infatti, una persona accettare che al carico di responsabilità e competenza che le viene richiesto corrisponda un inquadramento contrattuale come personale dipendente da imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi?
Deteniamo la triste esclusività di essere l'unica Centrale in Italia ad avere un contratto privato e non pubblico come tutti gli altri nostri colleghi.

Grave è anche la chiusura da parte dell’azienda Amos alla disponibilità di concedere il part – time, preferendo perdere persone formate ed esperte nonostante la evidente difficoltà ad implementare l’organico.
A questo si aggiunge la mancanza di adeguati spazi in cui poter usufruire delle pause e che possano aiutarci nella decompressione delle situazioni critiche.
Riceviamo ogni giorno chiamate che si portano dietro un notevole carico emotivo. Ci siamo ritrovati a versare lacrime dopo aver gestito chiamate di omicidi o rinvenimenti di corpi inanimati.

Abbiamo condiviso l'angoscia di una mamma che chiedeva aiuto per il proprio piccolo in crisi respiratoria, abbiamo tremato insieme al bambino che chiamava perché il papà stava picchiando la sua mamma. E tutto questo ce lo siamo tenuti dentro perché non abbiamo spazi in cui poter far defluire queste emozioni. Alcuni colleghi trascorrono le pause chiusi in macchina.
Molti di noi hanno sviluppato problemi di insonnia, altri hanno iniziato percorsi di psicoterapia.
Sono queste le condizioni di lavoro adeguate per chi si occupa quotidianamente di aiutare le persone?

Infine vorremmo scusarci. Vogliamo chiedere scusa alla popolazione piemontese se anche solo una volta non abbiamo risposto in maniera adeguata, con la giusta vicinanza emotiva, se siamo stati sbrigativi e non all'altezza della professionalità che meritano. Se abbiamo sbagliato in qualsiasi modo, perdonateci se potete. Ora sapete in quali condizioni lavoriamo.

Vorremmo anche ringraziarvi, per la vostra comprensione e pazienza, per i sorrisi che ci strappate, per gli auguri che ci fate durante le festività, per la vostra vicinanza. La passione per questo lavoro e il desiderio di essere un anello nella importantissima catena di aiuto e soccorso alla popolazione è l'unica cosa che ci fa andare avanti.
Grazie.