Omelia funebre di San Martino

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di Anna Capra.

Partiamo dall’inizio. Cortiglione: a Marzo 2024 è stato presentato un progetto per un ampliamento del campo fotovoltaico a terra presente a San Martino dal 2011, ad una distanza di circa 250 m, di cui nessuno sapeva nulla fino a quando ad agosto sono iniziati i lavori. Il sindaco e l'amministrazione hanno dichiarato di essere completamente all’oscuro dei fatti; del resto di mezzo c’erano le elezioni che non potevano rischiare di essere messe in discussione da un nuovo campo fotovoltaico sicuramente non gradito alla popolazione...

Ad agosto 2024 è stato presentato un progetto per la realizzazione di due agrivoltaici (per chi ancora non lo avesse capito l'agrivoltaico è una trovata meramente speculativa per aggirare il divieto di installare impianti fotovoltaici a terra) da parte della terza contract in frazione San Martino.
La posizione del sindaco al riguardo era chiara ed è stata ripetuta come una insopportabile cantilena dallo stesso: "sono contrario al fotovoltaico ma non andrò mai contro legge" leggasi "non mi opporrò alla loro realizzazione". Non c'era da stupirsi, del resto come ricordavo poc'anzi era appena stato permesso un ampliamento di oltre un ettaro di fotovoltaico a terra senza battere ciglio.

Dopo una raccolta firme contraria che ha avuto più di 200 adesioni e un’assemblea di fuoco, la commissione locale del paesaggio ha bocciato il progetto perché incompatibile con il paesaggio e il Comune di Cortiglione, in maniera tanto inaspettata quanto apprezzabile, si è accodato dando parere non favorevole, nonostante i nostri amministratori fino a poco prima fossero dell'idea di rilasciare l'autorizzazione. Ma come presto capirete era solo un fuoco di paglia.
Tornando a noi: il suap in seguito ai pareri negativi della commissione locale del paesaggio e del comune ha negato l’autorizzazione alla realizzazione dei due agrivoltaici presentati dalla terza contract e il sindaco nel comunicare la notizia ha sottolineato che il Comune avrebbe affrontato il ricorso (che a sua dire sarebbe sicuramente stato presentato) senza paura. Invece erano terrorizzati all'idea di affrontare un ricorso, ma anche a questo ci arriveremo dopo.

Nel frattempo succedono alcune cose, in ordine cronologico: il 15 Novembre 2024 l'azienda Vivaistica Vivai Nicola presenta un progetto per la realizzazione di un agrivoltaico a metà collina tra la frazione San martino e Bricco Fiore, il più grande e il più potente presentato finora; il 28 Novembre 2024 la Regione pubblica una delibera di giunta regionale che, per quanto fumosa, cerca timidamente di tutelare le buffer zone Unesco dalla realizzazione di impianti agrivoltaici richiedendo un'attenta valutazione di impatto paesaggistico al fine di evitare disastrosi effetti cumulativi (come nel caso di Cortiglione); infine il 31 Dicembre 2024 la Terza Contract presenta un progetto ridimensionato (si fa per dire) del primo, che prevede la realizzazione di uno solo due agrivoltaici (il  più grande) presentati in precedenza.

Ma aleggia sempre la possibilità che la Terza Contract presenti ricorso per il primo progetto dei due agrivoltaici in precedenza bocciato e in questo contesto la presentazione di un secondo progetto ridimensionato vuol dire solo una cosa: o approvate almeno questo senza fare storie o andiamo a ricorso per il primo.

E così infatti è stato: l'amministrazione, pur di non affrontare un ricorso e spendere una volta tanto soldi pubblici per il bene della comunità, ha preferito cedere il nostro territorio alla speculazione dell'agrivoltaico autorizzando entrambi i progetti presentati dalla Terza Contract e dall'azienda vivaistica Vivai Nicola, senza aspettare che la commissione locale del paesaggio si esprimesse, dal momento che per inspiegabili "problemi organizzativi" la commissione locale del paesaggio non è riuscita a dare un parere nei termini previsti da entrambi i procedimenti autorizzativi (cosa che invece era riuscita a fare per il primo progetto presentato dalla Terza Contract), non mettendo più i bastoni fra le ruote alla realizzazione di questi impianti.

In questo perverso e diabolico gioco di incastri, il Comune di Cortiglione ha sacrificato sull'altare del profitto uno degli ultimi baluardi di bellezza che aveva nel proprio territorio: la valle di San Martino.
Tutto questo che sembra essere l'inevitabile risultato di cattive amministrazioni che si sono susseguite negli anni ha invece uno scopo ben preciso: in un territorio degradato, depredato e  stuprato, dove non c'è più niente da difendere e niente per cui valga la pena lottare, è più facile continuare a fare affari.
Per questo motivo se per colpa di questi impianti agrivoltaici il territorio del Comune di Cortiglione perderà il riconoscimento Unesco chi ci amministra non potrà che essere contento, con un vincolo in meno fra i piedi.
Non è un caso infatti se il Comune di Cortiglione sarà il comune con più superficie agricola dedicata ad impianti fotovoltaici di tutta la provincia, come non era un caso che proprio a Cortiglione si volesse realizzare un inceneritore, prima una cava, poi un'altra e così via: negli anni a Cortiglione è stata riservata una corsia preferenziale alla speculazione e oggi si vedono i risultati.

L'attuale amministrazione ha sulla coscienza il paesaggio della frazione San Martino e vale la pena ricordare che, oltre al sindaco, nessuno dei consiglieri e delle consigliere ha alzato la propria voce contro la realizzazione di questi impianti, con il risultato di un'approvazione unanime.
Per onestà intellettuale va detto che non sono gli unici responsabili di questo scempio, anzi: sul banco degli imputati c'è in primis la Regione, che avrebbe dovuto legiferare in materia indicando le aree idonee e le aree non idonee alla realizzazione di questi impianti, ma ha preferito aspettare che fosse tardi e che la speculazione avesse fatto il suo corso a scapito dei nostri territori, poi lo Stato Italiano, che ha emanato questo assurdo decreto, e infine l'Unione Europea, che vuole usare l'energia rinnovabile per produrre armi.

Chi abita in frazione San Martino e chiunque abbia a cuore il territorio e il paesaggio, beni comuni preziosi e non sacrificabili nè al diritto d'impresa nè tanto meno al diritto di speculare, devono prepararsi a vivere un lutto: date un ultimo saluto alla frazione San Martino per come l'abbiamo conosciuta, prima che sia tardi.