
Un grande insediamento di 180 mila metri quadri di cemento, la ricostruzione fasulla di simil-cascine, un finto borgo agricolo, una frazioncina di cartongesso, vetroresina e autobloccanti. Ma come ? Nelle frazioni e nei piccoli comuni, i locali e gli esercizi commerciali faticano a sopravvivere e a trovare clienti eppure caparbiamente si ostinano a rimanere là dove sono nati, caposaldi e presidi di un tessuto sociale che non vuole scomparire: questo rischia di essere il colpo di grazia ...
Cantine, piccole vinerie, salumerie ed alimentari, minuscoli laboratori, locande e ristoranti, sparpagliati fra le colline sono una ricchezza ineguagliabile del nostro territorio, permettono agli avventori locali e a quelli "di fuori" di toccare con mano la estrema ricchezza di bio-diversità ed etno-diversità delle nostre colline.
Se mangi a Portacomaro, non sarà come farlo a Sessant, o a Castiglione, ed anche le colline ed anche le persone, assumono sfumature diverse da un posto all'altro.
Il colpo di genio, invece, qual è ?
Deportare tutti, produttori e avventori, in un unico circo fasullo di cemento, dove qualche imprenditore avrà artisticamente ricostruito un'allegra frazioncina con la chiesetta, tutte le piccole vinerie, i localini ... una Barotto Landia, appunto.
In questo modo le aziende dei paesi (quelle reali, vere) dovranno scegliere se rimanere ancora più isolate (e scomparire) o accettare di scendere nel circo fasullo di cemento della Barotto Landia.
Quanto costerà l'affitto di un localino ? Che percentuale dovrà lasciare un produttore di vino per avere la sua etichetta nelle vinerie ? Sarà un costo sostenibile da tutti oppure se lo potranno permettere i più forti sul mercato?
Che assurdità, si sentono mille discorsi da parte di Amministratori a sostegno e valorizzazione dei piccoli Comuni della Provincia e delle Frazioni, si spendono soldi pubblici per promuovere eventi di richiamo per portare reddito e benessere non solo al capoluogo e poi ? Le stesse Amministrazioni che da una parte dicono di voler sostenere lo sviluppo, ad esempio di Sessant e Serravalle, plaudono all'apertura di un centro di svaghi enogastronomici proprio sotto a questi due paesi. Chi vorrà più salire a cercarsi una cantina sperduta tra le colline, se può tranquillamente trovare il "Bengodi" sponsorizzato e artificiale in pianura ?
E poi , non è così la campagna, non è così l'astigiano e non è così, a mio avviso, che se ne promuove il territorio.
L'Astigiano è fatto di bei paesaggi ma anche degli spazi e dalle curve che si devono percorrere per raggiungerli, colline ben coltivate e siepi spontanee preziose per la bio diversità, cascine e boschi e spesso anche, purtroppo, capannoni e costruzioni orribili.
Facciamo in modo che si vedano anche le brutture, e che magari a qualcuno dei futuri Amministratori venga voglia di mitigarle.
Non nascondiamo le magagne creando un mondo fasullo per i turisti.
Rendiamo più bello l'ambiente in cui viviamo, ci guadagneranno tutti ... tranne, forse, chi vuole spargere asfalto e cemento.
Ma bisogna saper scegliere ...