Proposta di Legge regionale n° 125/2020 Piemonte: burocrazia snella non significa deregulation!

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A cura del Coordinamento piemontese del Forum Salviamo il Paesaggio.

La Regione Piemonte tenta ancora una volta di ridurre e azzerare la partecipazione dei cittadini e il ruolo dei Comuni e dei Consigli comunali nella necessaria mediazione fra Piano Regolatore e richieste dei privati per garantire l’ “utilità sociale”. Lo evidenziano le Osservazioni del Forum Salviamo il Paesaggio...

Esattamente un anno fa il Coordinamento Piemontese del Forum Salviamo il Paesaggio esprimeva pubblicamente le sue considerazioni critiche rispetto a una Proposta di legge (n. 70 del 19/12/2019) attraverso la quale la Regione Piemonte si proponeva di modificare diverse norme vigenti in materia urbanistica, con l’intento dichiarato di rendere più snelli i processi della sua stessa burocrazia. Ma che viceversa, a parere del Forum, mascheravano il vero intento dell’Amministrazione regionale: ridurre e far scomparire quasi completamente il ruolo dei Comuni e dei Consigli comunali, oggi investiti della funzione di mediazione fra il Piano Regolatore e le richieste dei privati secondo un criterio di “utilità sociale”.

Tale malcelata intenzione la ritroviamo puntualmente ora nella Proposta di Legge regionale n. 125 presentata il 16/12/2020 “Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia”, che ripropone in larga misura lo stesso filo logico già utilizzato dall’amministrazione regionale per cucinare un piatto difficile da digerire e dagli ingredienti ormai scaduti.

Tra le due iniziative normative abbiamo assistito al tentativo della Regione di scardinare i più elementari parametri di una corretta gestione urbanistica attraverso il cosiddetto “Riparti Piemonte” (L.R. 29/5/2020 n. 13), una maldestra azione ricca di incongruenze e, addirittura, di elementi incostituzionali che abbiamo fortemente contribuito a contrastare, fino a registrare con soddisfazione l’intervento del Consiglio dei Ministri che ha imposto alla stessa Regione un profondo dietrofront (tra modifiche “richieste” ed impugnazione avanti alla Corte Costituzionale).
Inoltre, lo scorso 10 dicembre la Regione ha presentato pubblicamente il percorso che intende adottare per revisionare (o meglio sostituire) l’attuale legge 56/1977 riguardante la “tutela ed uso del suolo” e che pare sovrapporsi e differenziarsi rispetto alla PdL 125/2020, rendendo difficilmente comprensibile il dialogo in atto e le discordanze all’interno delle forze di maggioranza che governano il Piemonte.

Non ci troviamo, dunque, dinanzi a una eccezione ma a una ferrea regola: il Governo regionale ha scelto “politicamente” di percorrere la strada della deregulation con profondi cambiamenti procedurali tesi a favorire una maggiore libertà di intervento al mondo dell’edilizia in deroga alle norme e previsioni dei piani vigenti, riducendo enormemente i controlli da parte dei soggetti preposti (enti pubblici e privati cittadini) e i tempi di istruzione delle pratiche. In buona sostanza un tentativo di trasformare le modifiche e le varianti ai Piani Regolatori in pure Deroghe, consentite per legge

Ma il “governo del territorio” e l’urbanistica di cui questa ne fa parte, non è un semplice business: è una disciplina che si occupa della vita di una comunità. Di persone. Di ambiente essenziale.

E il ruolo della Politica dovrebbe essere proprio quello di conciliare l’attività economica con il benessere di tutti.
Nel nostro caso, dovrebbe dedicarsi alla tutela primaria degli spazi liberi, ad arrestare il consumo di suolo, a prospettare strumenti di rilancio del comparto edile che lo orientino a concentrarsi sul recupero del patrimonio immobiliare esistente, abbandonando l’ormai esausta via della nuova espansione.
Cioè occuparsi di un futuro sostenibile, nel solco di quanto tracciato dal Green Deal dell’Unione Europea e non attraverso “scorciatoie”.

In data odierna il Forum ha provveduto a consegnare in Regione un corposo fascicolo di puntuali “osservazioni” alla Proposta di Legge regionale n. 125/2020 in cui segnaliamo una lunga serie di deroghe, incongruenze e imprecisioni e, soprattutto, poniamo in evidenza scelte che contrastano diametralmente con la necessità di politiche di tutela, di seguito ne segnaliamo alcune tra le principali.

In definitiva, ancora una volta, la Regione cerca di introdurre una legge a danno della tutela del territorio e dei suoi concittadini, mascherandola con la volontà di semplificare il lavoro della burocrazia. Operazione che certamente va fatta, ma con ben altra visione e interventi e certamente non attraverso disposizioni in deroga in assenza di una disposizione generale di indirizzo statale.

Con le nostre osservazioni e con una piena mobilitazione della Società civile ci auguriamo che l’oggettivo ennesimo errore della Regione possa restituirci una vera legge sostenibile per la semplificazione in materia urbanistica ed edilizia.

Qui potete trovare il documento integrale delle Osservazioni presentate dal Forum Salviamo il Paesaggio.