La strana democrazia di Coazzolo

Stampa


di Alessandro Mortarino.


Un ennesimo articolo de "La Stampa" ci offre qualche aggiornamento sulla vicenda, sempre più grottesca, del progetto di fusione intercomunale che vede protagonista il piccolo paese astigiano di Coazzolo. Le ultime dichiarazioni del sindaco Carosso annunciano che il consiglio comunale ha deciso di procedere nel percorso di fusione e per renderlo possibile è stato istituito uno specifico gruppo di lavoro che dovrà approfondirne gli aspetti peculiari, nonostante che il sondaggio popolare dello scorso maggio (una sorta di "rustico" referendum) non abbia raggiunto il quorum stabilito dalla stessa amministrazione comunale ...

Ma non importa: il mancato raggiungimento del quorum previsto viene evidentemente considerato dall'amministrazione comunale non come una chiara risposta popolare ma come una specie di "distrazione" da parte dei cittadini che, ora, il gruppo dei quattro "saggi" dovrà tentare di far "ravvedere" ...
Naturalmente i "saggi" sono stati reclutati rigorosamente tra i consiglieri comunali e sono tutti, stranamente, dichiarati sostenitori della opzione di fusione con Neive (con buona pace di chi vorrebbe, eventualmente, che l'accorpamento unisse il piccolo borgo con Castagnole delle Lanze).

L'avveduta amministrazione coazzolese, secondo le odierne parole del suo sindaco (che nei mesi scorsi aveva invece garantito che avrebbe interrotto l'iter di fusione in caso di scarsa adesione da parte dei cittadini), insiste nel ritenere necessario unirsi rapidamente ad un altro Comune in forma volontaria, prima che scatti l'obbligatorietà da parte di qualche nuova norma statale, così da fruire dei contributi previsti che consentiranno di realizzare alcune opere pubbliche necessarie, ad esempio la ristrutturazione dell'ex edificio scolastico (per farne cosa ? ... Oltretutto si tratta di una struttura già parzialmente recuperata oltre dieci anni fa dai volontari dell'allora Pro Loco e successivamente fatta oggetto di una più cospicua ristrutturazione finanziata con fondi europei), l'ultimazione delle fognature, il mantenimento di strade comunali.

Tutte opere utili, per le quali parecchio si sarebbe potuto già fare se solo (ma questo è un semplice esempio ...) il sindaco, il vice sindaco e i due assessori (uno dei quali alla Cultura, cosa davvero ammirevole per un paese di circa 330 anime !) avessero deciso di rinunciare ai loro compensi che - euro su euro e assommati ai gettoni di presenza che nessun consigliere comunale ha scelto di devolvere al paese - significano da oltre 4 anni 20.000 euro (malcontati ...) ogni anno: una somma molto interessante per ripristinare manto stradale pubblico e ben altro.

Ultima considerazione: se Coazzolo diventerà una frazione di Neive o Castagnole a cosa servirà quel "piano in più" recentemente edificato sulla sommità di un palazzo comunale che oggi si vuole chiudere ?
I "saggi" ci spiegheranno anche questo ? E sapranno convincerci sul significato di questa strana democrazia che è tale solo per le "cose" che vogliono gli amministratori e non i cittadini ?