Ma non chiamateli avanzi ...

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di Gabriella Sanlorenzo.


L'idea di non sprecare risorse risulta ormai rivoluzionaria, considerando i comportamenti di gran parte dell'umanità benestante, e credo che sia una di quelle che può tirare su le sorti di questo pianeta. Ne ho trovato casualmente un esempio concreto e illuminante navigando sul web, all'indirizzo: http://www.scambiacibo.it. Si tratta di un portale dove è possibile mettere a disposizione di “vicini di casa” alimenti che abbiamo acquistato in abbondanza e che, non riuscendo a consumare, rischiano di andare sprecati, oppure cercare alimenti messi a disposizione da altri ...

La realizzazione del sito è opera di “un gruppo di ingegneri vestiti da architetti”, è datata luglio 2013 ed ha come scopo anche quello di “ incentivare le relazioni urbane e di vicinato, attraverso lo scambio diretto di alimenti”. Sul sito si trova anche spiegato che “fa parte a tutti gli effetti dei progetti seguiti da RESILIA, cooperativa di ricerca e sviluppo sul tema della resilienza”.

In pratica, dopo essersi registrati con indicazione di nome e cognome e collocazione geografica, anche rilevata dal sito stesso, si possono inserire foto e informazioni di alimenti che giacciono abbandonati nella nostra dispensa o nel nostro frigorifero, che si mettono a disposizione di qualcun altro prima che sia troppo tardi e che si debbano perciò gettare nella spazzatura.
Il prodotto inserito, denominato “ARS (alimento a alto rischio spreco)” risulterà visibile sulla mappa della propria città e gli interessati potranno contattare chi lo propone per prelevarlo. Se invece chi si collega al sito è in cerca di alimenti, può controllare se c'è qualcosa a disposizione nei suoi paraggi appena eseguito il login.
Il sito è davvero accattivante, e contiene un bel po' di informazioni interessanti sullo spreco di cibo.

Gli ideatori di S-cambiacibo ricordano comunque che la piattaforma sarà nei prossimi mesi oggetto di cambiamenti e migliorie.
Unico rammarico da parte mia: non aver potuto testare il servizio perché non c'erano alimenti disponibili nella mia zona. Gli autori sono infatti di Bologna e immagino che la maggior parte degli utenti registrati siano di quelle zone.
Chissà se ad Asti qualcuno, interessato da questa possibilità, si iscriverà.. Io me lo auguro: sarebbe bello poter riuscire a salvare dallo spreco cibarie di vario tipo.

L'invito è ovviamente rivolto anche a operatori di mense e ristoranti e a qualsiasi soggetto che si trovi talvolta nella condizione di sprecare alimenti, anche suo malgrado.