Lettera aperta alla Coop a proposito dell'Oasi dell'Immacolata di Asti

Stampa


di Gabriella Sanlorenzo, a nome della Rete delle oltre 1.000 organizzazioni che danno vita al Forum nazionale Salviamo il Paesaggio e del Movimento nazionale Stop al Consumo di Territorio.

Spettabile COOP,
da pochi giorni è uscito il vostro spot televisivo che evidenzia l'attenzione che la Vostra azienda pone nel produrre varie tipologie di articoli in modo "ecologico". Tra le varie frasi che si leggono e si ascoltano nello spot ci hanno colpito in particolare: "A parole, tutti hanno cuore e rispetto per l'ambiente, ma chi fa veramente qualcosa?" e "145.000 alberi salvati grazie all'uso di carta riciclata". Sono considerazioni che condividiamo in pieno, ma che stridono enormemente con quanto sta succedendo dalle nostre parti, nella città di Asti ...

Chi vi scrive, a nome delle associazioni ambientaliste della provincia di Asti, vuole sottoporre alla vostra attenzione lo scempio preannunciato proprio a causa della catena di supermercati COOP, in "collaborazione" con la Curia della nostra città.

Sta infatti prendendo forma il progetto – per noi inaccettabile - di destinare a supermercato di 1.700 mq di vendita, 700 mq di magazzini e 4.000 mq di parcheggi, un edificio che era un pensionato per sacerdoti e dove, qualche anno fa, sono stati anche ospitati richiedenti asilo, presente nella zona nord della nostra città.
Il complesso è denominato "Oasi dell'immacolata" e con questo nome si può capire di che tipo di luogo si stia parlando: un'oasi, appunto, verde, con varie essenze arboree e arbustive e con fabbricati di pregio. Pare che la Curia di Asti, proprietaria del complesso, abbia già depositato la richiesta di permessi a costruire per poi metterla in vendita a voi della COOP.

Fortunatamente la ormai “uscente” amministrazione comunale, ha deliberato sull'area la proposta di apposizione di un vincolo a tutela dei fabbricati e del parco, lasciando alla Giunta che le succederà dopo il ballottaggio del prossimo 25 giugno, la scelta di cosa fare su quella richiesta.

Noi sinceramente pensiamo che da parte della proprietà sarebbe assai più coerente ritirare la richiesta di costruzione e pensare a un uso molto più consono alla sua missione, anche in virtù dei continui messaggi di papa Francesco a rispettare la natura in modo attivo, e da parte Vostra pensare piuttosto ad altra collocazione del nuovo supermercato, orientandoVi al riutilizzo dei numerosissimi edifici vuoti di varia tipologia, in città e nella sua periferia.

A Voi, che state producendo un importante sforzo per mostrare la vostra sensibilità per l'ambiente, rivolgiamo la nostra richiesta di ripensare a questo progetto che, al posto di alcune decine di piante, porterebbe sul suolo una coltre di cemento per nulla "ecologica" e certamente dannosa per l'immagine che faticosamente la Vostra società sta costruendosi attraverso un lavoro attento che sarebbe davvero grave vanificare e che ci costringerebbe ad azioni di contrasto che vorremmo poterci evitare.

Confidando nella Vostra attenzione e sensibilità, porgiamo i migliori saluti, restando in attesa di Vostre comunicazioni.

Cordialità.

Gabriella Sanlorenzo, a nome della Rete delle oltre 1.000 organizzazioni che danno vita al Forum nazionale Salviamo il Paesaggio e del Movimento nazionale Stop al Consumo di Territorio.