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La parola ai candidati Sindaci di Asti/3





Completiamo la pubblicazione delle risposte dei candidati Sindaci ai nostri due quesiti su inquinamento atmosferico urbano e Piano Regolatore con le ultime due considerazioni di Maurizio Rasero e Biagio Riccio ...



Queste risposte si aggiungono a quelle già pubblicate di Beppe Passarino e Beppe Rovera (https://www.altritasti.it/index.php/asti-e-provincia/3071-la-parola-ai-candidati-sindaci-di-asti1) e di Massimo Cerruti, Angela Motta e Angela Quaglia (https://www.altritasti.it/index.php/asti-e-provincia/3083-la-parola-ai-candidati-sindaci-di-asti2).

Prima di esprimere una nostra valutazione sulle visioni dei rispettivi contendenti, attendiamo ancora la formalizzazione dell'ottavo candidato che dovrebbe essere Rita Balistreri, a cui invieremo prontamente le nostre due domande.

Ecco ora le risposte di Maurizio Rasero e Biagio Riccio:



DOMANDA n° 1
Inquinamento atmosferico urbano: Asti è fuorilegge da anni per gli sforamenti del valore limite giornaliero per la protezione della salute umana dal Pm-10. Noi riteniamo che risolvere questo grave pericolo debba essere la priorità essenziale della prossima amministrazione.
Per intervenire occorre un progetto strategico che tocchi tutta la città, la mobilità urbana, l'intera dimensione della comunità. E allora domandiamo ai candidati Sindaci se sono d'accordo con questa nostra visione prioritaria e come intendano muoversi nei primi 100 giorni del loro eventuale mandato (nel senso di "cosa faranno in termini concreti").


MAURIZIO RASERO

Noi abbiamo molto a cuore la salute dei nostri concittadini e per questo motivo utilizzeremo ogni strumento e ogni iniziativa utile per abbattere i preoccupanti livelli di inquinamento atmosferico urbano che angustiano la nostra città, incentivando e favorendo, per esempio, l'uso delle auto elettriche attraverso l'installazione di apposite colonnine per il rifornimento gratuito e garantendo alle stesse parcheggi gratuiti.
Inoltre intendiamo costruire nuovi parcheggi al fine di liberare la città dall'assedio del traffico e dello smog e successivamente ampliare la ZTL, per favorire anche il commercio e la vita sociale e ci impegneremo per il recupero, ove possibile, delle tratte ferroviarie dismesse trasformandole in piste ciclabili ed in percorsi turistici ed enogastronomici, anche attraverso la promozione di una convenzione tra il Comune di Asti e le ferrovie per l'utilizzo dei caselli e delle stazioni non più utilizzate.



BIAGIO RICCIO:
Si. Siamo d’accordo e per questo abbiamo interpellato alcuni esperti del settore. Le ultime quattro amministrazioni non hanno fatto nulla in merito se non qualche chiusura del centro urbano molte volte dettata più da esigenze personali che da strategie mirate all’inquinamento o alla valorizzazione. Di fatto, oggi il traffico della nostra città appare oltremodo caotico e molto orientato sulla direttrice est – ovest; la nostra proposta di utilizzare i caselli dell’autostrada per dirottare gratuitamente il traffico pesante di attraversamento (oltre i 35 Qli) ci pare sensata anche alla luce dell’alleggerimento della direttrice su citata, oggi unica via di transito per i grandi mezzi. Ci siamo poi concentrati sulla scorrevolezza del traffico cittadino, oggi mal organizzato ed estremamente lento e, come è noto, la lentezza raddoppia le emissioni nocive; su questo tema abbiamo già una bozza di progetto che se applicato, addirittura prima dei 100 giorni potrà portare benefici misurabili.



DOMANDA N° 2
Il progetto strategico riguarda anche il Piano Regolatore: Asti ne ha uno obsoleto in vigore dal 2000, che ipotizzava una città con oltre 127 mila abitanti a fronte dei poco più di 77 mila odierni. L'importante censimento realizzato dal Comune a seguito delle istanze del nostro Movimento Stop al Consumo di Territorio, ci dice che la popolazione cittadina è aumentata di poco più di 4 mila residenti negli ultimi 12 anni e che le abitazioni attualmente sfitte "palesi" (perchè il dato delle "seconde case" è molto elevato: sono oltre 6 mila) è pari a 1.786 alloggi vuoti; sarebbero in grado di garantire un tetto ad altri circa 4 mila residenti. D'altra parte il dato demografico storico è molto chiaro e lo ricordiamo noi: nel 1971 i residenti in Asti erano 76.151, un migliaio in più di oggi ...
Dunque domandiamo a tutti i candidati Sindaci se intendono, sempre nei primi 100 giorni del loro mandato, provvedere a una "moratoria" che interrompa il PRGC in vigore e avvii il percorso di formazione di un nuovo piano urbanistico generale.


MAURIZIO RASERO
Avvieremo, a questo proposito, una revisione totale delle N.T.A. (ovvero le Norme Tecniche di Attuazione, nota della redazione ...) del Piano Regolatore Generale e del regolamento edilizio per attuare una vera semplificazione e la riqualificazione amministrativa ed il recupero degli edifici; limitando, per quanto possibile, l'ulteriore consumo del suolo.



BIAGIO RICCIO:
Non è possibile proporre “moratorie” ai piani regolatori e la stesura legale di un nuovo piano necessita di tempi ben precisi oltre che di attente riflessioni e un approfondito confronto con tutti gli attori del territorio. Non proporremo piani regolatori regressivi in quanto pensiamo che l’amministrazione debba avere un orientamento positivo sullo sviluppo. Piuttosto ci concentreremo sulle cause che hanno impedito il raggiungimento di quanto previsto dal PRG. Infatti, pensiamo a forme di accompagnamento alla formazione di nuove e giovani famiglie, perché troppi sono i ragazzi e le ragazze che non sono nelle condizioni economiche di formarsi una famiglia propria e sono costretti a vivere con i genitori; questa condizione ha generato una crescita fortemente negativa delle nascite che tenendo conto della percentuale degli extracomunitari (circa il 15%) rende bene l’idea del disastro incombente sul territorio.
Siamo altresì convinti, ove la legge lo permetta, che il mercato immobiliare oggi saturo, non necessita di nuove abitazioni come le esigenze commerciali, da noi ritenute sovrabbondanti e calate sulla schiena del piccolo commercio senza nessuna logica (apparente) causando danni incalcolabili sui negozi di vicinato ed occupazionali che sono sotto gli occhi di tutti. Pensiamo anche che ci siano alcuni edifici da abbattere come abbiamo a cuore la sorte degli ormai storici contenitori vuoti per i quali abbiamo già ottimi progetti valutati e preventivati, ragionati per non sovrapporsi alle già agonizzanti attività insite nel
centro astigiano e contemporaneamente offrire spazi per lo sviluppo di nuove aziende.

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