Le stazioni d'avvicinamento dimenticate

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Considerazioni di Guido Bonino, architetto e alpino, prima della grande adunata.

Mentre l'ASP pubblicizza i bus gratuiti nei giorni 13 e 14 maggio per l'Adunata degli alpini, nulla si pubblicizza da parte di Trenitalia. Non mi riferisco a treni speciali e quant'altro traghetti le Penne nere da est ad ovest dell'Italia, come dal centro-sud ad Asti, ma a quelle tratte che – in quanto parte di percorsi denominati metropolitani – potrebbero essere utilizzate sia per la loro disponibilità di parcheggi scarsamente utilizzati nei fine settimana, sia in quanto da sempre deputate a raggiungere il concentrico del capoluogo ...

Mi riferisco a quelle stazioni che, là dove la ferrovia è prossima alla rete stradale già nazionale (ora provinciale), permetterebbero di alleggerire la situazione parcheggi/navette urbane attestando un certo numero di automezzi in zone non intasate, ovvero attuando lo scambio gomma-rotaia nell'hinterland e non già nella periferia della città. Tale utilizzo delle stazioni di avvicinamento permetterebbe infatti di completare il percorso in treno per giungere nel cuore dell'adunata stessa, essendo la stazione di Asti posta a qualche centinaio di metri dal Villaggio Alpino, nonché dal percorso della sfilata.

Stazioni come quelle di Villafranca e Baldichieri offrono infatti, per i veicoli provenienti dal torinese come dalle colline e dai centri distribuiti nei dintorni, ampia possibilità di parcheggio e prosecuzione per l'adunata con bassi costi sia in termine di spesa che di tempo. Ho citato ad esempio due località che complessivamente possono permettere la sosta di 300-400 veicoli in prossimità delle stazioni, alle quali logicamente vanno aggiunte le maggiori disponibilità create dall'inevitabile turnazione durante l'arco delle tre giornate dell'adunata.

Sulla stessa tratta altre stazioni quali Vaglierano, San Paolo Solbrito e Villanova possono inoltre assorbire flussi, di alpini e non, provenienti dalle zone adiacenti, adottando un servizio di trasporto implementato rispetto alla cadenza oraria prevista per i treni metropolitani, ovvero grazie all'utilizzo della rotaia quale metropolitana di superficie. Tale impostazione e possibilità offerte dal mezzo pubblico su sede propria, avrebbero dovuto - al pari di quanto messo in atto per i mezzi dell'ASP - essere pubblicizzate sia a mezzo stampa (locale come sulle pubblicazioni dell'adunata) che con evidenti indicazioni là dove le varie direttrici stradali transitano in prossimità delle stazioni ferroviarie, ovvero sia lungo la tratta Torino – Genova che lungo le tratte minori, oggi purtroppo per lo più abbandonate.

Un adeguato sistema infrastrutturale di avvicinamento a servizio delle manifestazioni a forte richiamo – quali sono Palio e Sagre – dovrebbe passare anche attraverso l'adeguamento/implementazione di tali opportunità di fatto presenti da sempre sul territorio. Per contro oggi dobbiamo osservare stazioni spogliate, e spoglie di qualsivoglia richiamo all'Adunata degli Alpini, quando le stesse per decenni - sia in tempo di pace che durante i tristi eventi bellici - videro partire e arrivare migliaia di giovani Penne nere.