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Indignarsi ad agosto (con Asp e Comune di Asti)



di Alessandro Mortarino.

Ormai ci abbiamo fatto il callo. L'esperienza ci ha insegnato che quando arriva agosto e i Movimenti, le Reti, i Comitati, AltritAsti e le molteplici associazioni di cittadinanza attiva decidono di andare in ferie, in qualche livello della pubblica amministrazione qualcuno, in punta di piedi, ne approfitta per (tentare di) far passare una legge, un regolamento, una innovazione che in altro periodo scatenerebbe ondate di proteste. Per questo abbiamo imparato a non andare davvero in ferie totali, ma tenendo sempre un occhio, un orecchio ben vigili. E anche questo agosto abbiamo fatto bene a non disarmare la sorveglianza, altrimenti ad Asti ci saremmo persi alcune "grandi manovre" giocate attorno alla sua ex municipalizzata, cioè l'azienda (pubblico-privata) più grande della provincia ...

Che qualcosa sarebbe accaduto lo si era capito già alla fine di luglio, quando Paolo Bagnadentro aveva rassegnato le sue dimissioni dalla presidenza di Asti Servizi Pubblici SpA (più nota come Asp). Per ragioni non politiche, ma personali e collegate a umanissime situazioni di salute e famigliari.
Dimissioni dunque assolutamente comprensibili, ma perchè proprio a fine luglio quando si sarebbero potute rassegnare tranquillamente a fine agosto, senza creare alcun danno all'azienda ed evitando l'iter per la successione proprio (guarda caso) nel pieno delle vacanze estive (dei cittadini) ?

All'annuncio delle dimissioni, la Rete del Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche ha subito richiesto pubblicamente al Sindaco Brignolo di approfittare dell'occasione per procedere alla nomina di un nuovo presidente non interno al "sistema" partitico suggerendo, in particolare, di volerlo individuare nell'ampio novero delle competenze legate a quanti, nel 2011, si prodigarono per la consultazione referendaria a difesa della gestione pubblica del servizio idrico integrato e di tutti quei servizi pubblici locali di cui proprio Asp è protagonista: un presidente, dunque, a "garanzia" delle volontà espresse nelle urne dai cittadini italiani e anche astigiani.

Più o meno nelle stesse ore, tre giovani consiglieri comunali di maggioranza (Fassone e Panirossi del Pd e Aceto, indipendente) formulavano al Sindaco richieste assai simili. E qualche giorno dopo, sul sito web del Comune, compariva un avviso pubblico che invitava quanti ritenessero di possedere competenze specifiche e onorabilità riconosciuta a presentare la propria candidatura per il vacante ruolo di componente del consiglio di amministrazione di Asp.
All'apparenza sembrava quasi l'accettazione da parte del Sindaco delle richieste dei tre consiglieri e anche parzialmente del Comitato. In realtà si trattava della semplice applicazione del regolamento di Asp: nessuna concessione particolare, insomma, tanto che le candidature non riguardavano la presidenza (la cui nomina è appannaggio esclusivo del Sindaco di Asti) ma solo il Cd'A.
Da sottolineare la tempistica "flash" prevista dall'avviso pubblico: tra il 3 e il 21 agosto.
Nel pieno (guarda caso) delle ferie estive ...

Il Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche avviava allora una discussione interna per decidere cosa fare. Impossibile riunirsi "fisicamente", veniva così utilizzato il suo abituale googlegroup per ragionare "a distanza" la possibilità di esprimere una rosa di candidature; una sorta di "provocazione culturale" molto seria e concreta, dati i nomi che verranno poi individuati.
La discussione si concentrava non sull'opportunità di esprimere candidature o meno (tutti d'accordo sul presentarle), ma sul suo numero. Qualcuno suggeriva infatti un unico candidato "secco", poi prevaleva la decisione di presentare una rosa di ben sette persone, tutte dal "pedigree" piuttosto interessante.

Esaurita la decisione, un altro problema si affacciava all'orizzonte. Nel compilare la modulistica richiesta dal Comune, ci imbattevamo infatti in alcuni profondi dubbi. La scheda da compilare citava un paio di leggi che spiazzavano tutti: leggendo il richiamato decreto legge 39/2013 sui vincoli di incompatibilità, a ognuno veniva il dubbio di non potersi candidare per il solo fatto di avere avuto una zia dirigente in qualche amministrazione pubblica oppure avere pagato una bolletta in ritardo (sto esagerando, ovviamente, ma la complessità del decreto risultava davvero massima ...).
Ma la chicca stava nel punto in cui si doveva "giurare" di possedere i requisiti di professionalità e onorabilità previsti dal D.M. 18 marzo 1998 n. 161. Questo D.M., infatti, riguarda esclusivamente gli esponenti aziendali delle banche ! Ma che c'entrano le banche con l'Asp ? Sta a vedere che se non hai una esperienza bancaria non ti puoi candidare ?

I dubbi sono grandi e tanti. E il lunedì dopo ferragosto cerco di scioglierli telefonando al Segretario Comunale di Asti, che è in ferie. Parlo con una sua gentilissima collaboratrice che mi dice subito due cose «anche per noi questi riferimenti ai decreti sono di difficile interpretazione» (ah, bene; ma l'avviso pubblico chi l'ha fatto ? ...) e «comunque la candidatura non è vincolante».
Non è vincolante la data di scadenza prevista dall'avviso pubblico oppure non è vincolante per il Sindaco la candidatura trasmessa ?
Ovviamente è la data ad essere vincolante, la candidatura no ...
Indignarsi ? Almeno un pochettino ... ?

Alla fine, due dei nostri sette candidati preferiscono ritirarsi per evitare possibili incompatibilità con altri ruoli; è un vero peccato perchè sarebbero stati due ottimi candidati. Restiamo in cinque: Marco Devecchi (Docente Universitario, Presidente dell'Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l'Astigiano, Presidente dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Asti), Daniela Grassi (Responsabile Welfare delle Acli del Piemonte), Massimo Longo (Tecnologo Alimentare, con esperienze in ambiti legati al controllo dei processi di trattamento di rifiuti, reflui, acque potabili), Angelo Porta (Dottore in Ingegneria Elettronica, Architetto informatico, Ambientalista) e il sottoscritto ("obbligato" per il fatto di essere il coordinatore del Comitato stesso).

Ventiquattro ore prima della scadenza presentiamo al protocollo del municipio la nostra rosa con tutti i documenti necessari ed emaniamo un comunicato alla stampa. Crediamo di avere fatto una operazione molto sensata, per poi scoprire che il Movimento 5 Stelle di Asti e del Piemonte (due delle 67 organizzazioni che compongono la fitta Rete del Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche) non sono d'accordo con la strategia adottata e ci (mi ...) tacciano di poca trasparenza e di prevaricazione. E' il frutto di uno spiacevole qui pro quo.
(Questa però ve la racconto la prossima settimana ... !).
Alla fine saranno poco meno di 40 le candidature ricevute dal Sindaco: un autentico record. Chi siano, al momento, non è dato sapersi perchè solo i nomi dei "nostri" 5 candidati e dell'ing. Massimo Cerruti (componente del Comitato No Teleriscaldamento) sono stati resi noti dagli stessi interessati.

Ma l'agosto "torbido" attorno ad Asp e Comune non è finito qui: il 7 agosto compaiono sul sito della Provincia di Asti i documenti relativi alla Valutazione di Impatto Ambientale per il progetto dell'impianto di teleriscaldamento cittadino, elaborati che da gennaio il Movimento Stop al Consumo di Territorio aveva richiesto al Sindaco - senza successo - di poter visionare.
Già che c'erano potevano aspettare il giorno di ferragosto !
L'iter prevede ora che chiunque abbia osservazioni da presentare al progetto (cioè suggerire criticità) lo deve fare entro 60 giorni a partire dal 7 di agosto e dato che in questo periodo nessun masochista dichiarato ha presumibilmente avuto la volontà di studiarsi il ponderoso malloppo ... i 60 giorni si riducono magicamente a 30 o giù di lì.

Il 18 agosto, infine, sulle pagine astigiane de "La Stampa" compare un minuscolo annuncio a pagamento dell'Asp, in cui si comunica l'apertura di un avviso di gara (meglio: di "dialogo competitivo") per la cessione di quote della neonata azienda Asti Energia e Calore SpA, sub-concessionaria del servizio di teleriscaldamento nel Comune di Asti. Al miglior offerente.
La concessione del servizio è indicata della durata di 30 anni dall'avvio dell'erogazione del calore e la scadenza della gara è fissata per il 2 ottobre.
Ma quanto "vale" oggi la società Asti Energia e Calore SpA se il progetto di teleriscaldamento è solo sulla carta ed è ancora privo di autorizzazioni e, addirittura, della disponibilità dei terreni non ancora loro concessi dall'Asl ?
"Varrebbe" di più se avesse già entrambe ? Forse sì ...
E allora qual è la convenienza derivante dal mettere subito in vendita le quote ? (Esattamente il 28 % delle sue azioni, che attualmente rappresentano il 38 % del capitale complessivo).

Agosto è sempre il mese giusto ...
Viva la trasparenza, viva la partecipazione !

Ora, però, attendiamo le nomine all'Asp del plenipotenziario Sindaco di Asti. Mentre comitati e associazioni hanno avviato lo studio millimetrico del progetto per il teleriscaldamento: le scadenze le abbiamo ben chiare e le ferie sono finite. Tanto che giovedì 3 settembre alle ore 20:50, presso la Confartigianato di Asti (piazza Cattedrale 2) il Comitato civico spontaneo organizza un ennesimo incontro informativo con i cittadini sul progetto di teleriscaldamento ad Asti.

Buon lavoro a tutti, cittadini e Sindaco in primis (nel senso che il Sindaco è il primo, ma pur sempre un cittadino ...).






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