Al via una petizione per un referendum sul Teleriscaldamento di Asti

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Il Comitato Spontaneo dei Cittadini, in relazione al progetto deliberato dalla Giunta Comunale sul teleriscaldamento ad Asti, indice una petizione nella quale si richiede al Sindaco di proporre una consultazione popolare mediante referendum senza quorum che chieda ai cittadini se sono favorevoli o contrari al progetto stesso come presentato dall'amministrazione comunale ...

Numerosi sono i punti secondo noi critici e inaccettabili, che anche lo stesso Sindaco ha evidenziato per iscritto nella sua relazione contenuta nella delibera della Giunta Comunale numero 518 del 19 novembre 2014.
Prima di tutto non esiste una normativa per il mercato del teleriscaldamento che è quindi un mercato non regolamentato, con tutti i rischi connessi per gli utenti, che si possono ritrovare a pagare, come insegna anche l’esperienza di numerosi casi in tutta Italia, notevolmente di più rispetto ad un moderno sistema di riscaldamento a metano e in modo concentrato.

Inoltre il teleriscaldamento è un monopolio strutturale perché il calore si acquista solo dall'azienda energetica che ha fatto l'allacciamento, oppure si resta al freddo: non esiste concorrenza.
E' una tecnologia vecchia e meno efficiente delle moderne caldaie a condensazione anche a causa delle notevoli perdite di calore lungo la rete di distribuzione.
E' un danno ambientale perché non utilizza fonti di energia rinnovabili.
E' un danno sociale perché il risparmio dichiarato del 6-8% non arriva nemmeno ad essere equivalente all'agevolazione fiscale relativa all'Iva ridotta al 10%.

Nel progetto non si prevede un effettivo controllo pubblico del servizio e non si garantisce una riduzione significativa dell’inquinamento cittadino.
Inoltre nella stessa relazione del Sindaco non manca neppure l'ammissione che la città di Asti sia già ampiamente metanizzata con impianti efficienti e adeguati alle normative, arrivando addirittura ad ammettere che "il rischio che si correrebbe con la centrale di teleriscaldamento sarebbe quello di inquinare di più ma in maniera concentrata".

Ma a fronte di queste considerazioni il Comune di Asti, d’intesa con ASP e con la nuova società Asti Energia in corso di costituzione, ha approvato il progetto per il teleriscaldamento della città, che prevede addirittura la realizzazione della centrale, di potenza superiore ad 80 Mw, nell’area di pertinenza dell’Ospedale Cardinal Massaia, ovvero nell’area più sensibile e tutelata della città.

Il comitato dei cittadini ritiene assolutamente inopportuna tale decisione in quanto le numerose criticità sopra esposte, sono in contrasto con le più elementari valutazioni degli interessi collettivi e dei beni comuni, che vengono coinvolti nell’immediato e per gli anni a venire.
Riteniamo che tale decisione assunta senza il preventivo coinvolgimento dei cittadini sia inoltre prova di mancanza di condivisione e partecipazione degli stessi abitanti.
Per tali motivi, sapendo che il Sindaco ha sempre dichiarato di essere favorevole alla consultazione della popolazione, che tuttavia fino ad ora è stata esclusa da queste decisioni, il Comitato chiede che, per evitare i tempi e le procedure richieste dai regolamenti e dallo Statuto del Comune di Asti, sia la stessa Amministrazione Comunale, ai sensi dell’art. 5 comma 2 dello Statuto Comunale, a proporre una consultazione popolare mediante referendum senza quorum, che in modo semplice e comprensibile chieda ai cittadini se sono favorevoli o contrari al progetto di teleriscaldamento così come presentato dall’amministrazione comunale e contestualmente chiede all’Assessore regionale alla Sanità che non dia il proprio consenso all’utilizzo dell’area in questione, fino all’espletamento del referendum consultivo comunale richiesto.

Per il Comitato Spontaneo dei Cittadini:
Pierpaolo De Fina, Mariateresa Gandolfo, Tiziana Valente.